CASTIGLIONE D’OTRANTO. Terrammare: La leggenda di domani 18 -24 Aprile 2022
A cura di: Ermanno Serratì e Luigi Coppola
con la collaborazione di: Casa delle Agriculture e Parco Costa Otranto – S.M. Leuca
Il Festival Terrammare si presenta alla comunità con una leggenda mai narrata: quella di domani.
Il passato che gioca a disegnare il futuro
La terra che si avvicina al mare
le genti in cammino e in riscoperta.
La leggenda, per definizione, è quel racconto popolare di tradizione orale che attraversa generazioni, si insinua nel linguaggio e imperversa diffondendo nuove credenze. La presenza di elementi reali si mescola alla fantasia e si rivolge alla collettività per rinsaldare con essa i legami di appartenenza ai luoghi, alle comunità, all’immaginario.La leggenda è soprattutto uno strumento popolare volto ad irridere la rigidità del sacro, la serietà dell’autorità, l’arroganza del potere costituito.
Una leggenda ancora da scrivere che proveremo a narrare insieme in una serie di eventi compartecipati e di laboratori diffusi volti ad evocare gli spiriti del paesaggio, nascosti tra i luoghi di sempre che solo la creatura umana sensibile può accogliere ed ascoltare. Sarà un rituale collettivo di rievocazione e di rispetto per la loro presenza.
Un richiamo rumoroso o un assordante silenzio?
Lo scopriremo strada facendo tra i muretti a secco e gli alberi contorti ben saldi su una terra rossa e arsa con vista mare e libertà.
Il titolo del festival è preso in prestito dal libro di Maria Corti “La leggenda di domani” in cui si narra di una giovane donna e della sua vita fra la campagna e il mare del Salento e la sua scelta di partire. Il sud del sud è descritto nei suoi elementi fisici ma anche attraverso il rude e semplice carattere della gente.
Il festival è la conclusione di un percorso partecipativo, pedagogico e culturale nell’ambito del progetto “Leggere tra due mari” che vede il coinvolgimento di molti giovani del territorio e in particolare del Liceo Statale G. Comi di Tricase (LE) e Gruppo Agriculture Giovani di Castiglione d’Otranto (LE) impegnati nella “lettura” del paesaggio salentino, nei suoi drammi e fragilità, in cerca di un riscatto che può solo giungere dopo una pacificazione tra gli elementi che lo compongono.