15-18 settembre: nel Salento arriva Riforestival

Una grande crescita individuale e collettiva, intanto, è stato il percorso che ha portato alla creazione comunitaria di un festival della terra e della comunità salentine, che si svolgerà alle Fattizze d’Arneo (Nardò) dal 15 al 18 settembre prossimi. Sono le parole di Ermanno, uno degli organizzatori, che si è fatto portavoce di una presentazione collettiva di questo percorso, durato alcuni mesi. E aggiunge: Intanto…Riforestival è un grande laboratorio sperimentale di comunità. Nato con la semplice idea di far festa, di stare insieme e rinverdire piccoli scorci di territorio, con il tempo si è arricchito di tante adesioni libere e spontanee, che ne hanno rimodulato la portata e la consistenza.

Il Salento si conferma una terra di grande fermento e allo stesso tempo di grandi contraddizioni. Da un lato infatti, questa regione meridionale della Puglia negli ultimi tre decenni ha visto fiorire idee e pratiche importanti dal punto di vista antropologico, ecologico, artistico e ha vissuto anche un particolare sviluppo economico legato ad un turismo che valorizza le sue risorse ambientali e culturali.

Dall’altro lato è stata oggetto di nuove e vecchie speculazioni che hanno accentuato problemi atavici e presentato di nuovi: il batterio Xylella e l’abbandono delle terre che ha favorito il disseccamento degli ulivi; l’affaccio sul Mediterraneo orientale a causa del quale il territorio è oggetto di speculazione delle multinazionali energetiche con i due gasdotti Tap e Poseidon; le mafie storiche del territorio che ritrovano vigore grazie al tentativo, non sempre riuscito per fortuna, di portare il peggiore turismo colonialista, e grazie al business delle energie rinnovabili installate in modo anti-ecologico; l’assenza delle istituzioni in tanti settori, non ultimo quello dei trasporti dove decenni di promesse di governi regionali (che alcuni pensavano essere amici, sbagliando) si sono risolte nella totale mancanza di mezzi di trasporto collettivi, fermi sostanzialmente agli anni Cinquanta, se si esclude il mese di agosto dove vengono parzialmente potenziati.

Riforestival non si pone però su questo in chiave oppositiva e belligerante come avviene nei finti contrasti telesivi della politica mainstream, vuole invece favorire la fioritura di spazi comunitari di vita e di confronto, tessere cioè relazioni e unire ciò che già si sta sperimentando: vuole in parole semplici creare o favorire la comunità.

Quella comunità che ormai sta sulle bocche e sugli schermi di tutto il mondo virtuale del capitalismo globale, quella comunità di esseri umani in carne ed ossa che da decenni ormai è sottoposta al tentativo di essere ridotta, appunto, a comunità virtuale, ad individui atomizzati e, non a caso, alla liturgia collettiva del distanziamento sociale (mai termine fu più adatto per descrivere l’era di un sistema di potere).

Accanto a questo, com’è ovvio che sia, l’altro tema centrale è quello del rispetto e dell’armonia con il territorio dove una comunità si sviluppa: non a caso si dà spazio in tutt’e quattro i giorni del festival a incontri e laboratori sulle forme dell’agricoltura naturale e sul necessario processo di riforestazione di cui questo territorio, in questo momento, ha vitale bisogno.

Ma cosa succederà quindi al Riforestival? Tante cose impreviste, speriamo, ma proviamo a fare una sintesi del programma, che si può leggere e scaricare a fine articolo: trattamenti individuali, attività di gruppo, incontri aperti, proiezioni, dj set e concerti, laboratori di permacultura e un laboratorio di agricoltura naturale considerato il fulcro del Festival, cioè le due mattinate con Kutluhan Ozdemir, proveniente dal Natural Farming Center di Edessa, in Grecia, e ora trasferito nelle Marche dove pratica l’agricoltura naturale: la prima parte del laboratorio di Kutluhan si svolgerà durante la mattina del sabato, Principi dell’Agricoltura del Non Fare e Creazione di un Orto Naturale; la seconda parte si terrà la domenica mattina e si intitola Agricoltura del Non Fare e Riforestazione, creazione e lancio delle Palline di semi.

Il tutto succederà all’interno del bosco dell’Agricampeggio Fattizze d’Arneo, luogo storico della socialità salentina e legato, non a caso, alla madre di tutte le lotte per la terra nel Salento, almeno in epoca contemporanea, le lotte dei contadini dell’Arneo nel secondo dopoguerra.

Articolo di Gianluca Ricciato

Fonte: La Bottega dei barbieri

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